ELABORAZIONE DIGITALE
RITRATTO CLASSICO
A cura di Mauro Minetti
Marzo 2005
INDICE PREMESSA REGOLAZIONI DI BASE LAVORARE SUI LIVELLI EFFETTO SFOCATURA FUSIONE LIVELLI CONCLUSIONI
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PREMESSA La fotografia digitale ha indubbiamente aperto nuove strade alla materia, non tanto nel modo di fotografare, seppure occorra prestare maggiori attenzioni al livello di esposizione, quanto per le infinite possibilità di regolazione in post produzione mediante i numerosi software di fotoritocco oggi disponibili. Tali software ci permettono di lavorare l’immagine acquisita per ogni esigenza finale, e soprattutto di esprimere la nostra creatività, ed abilità, tramite infiniti controlli ed effetti applicabili. Oltre ai classici filtri da applicare in fase di ripresa davanti all’ottica utilizzata, ormai sono di larga diffusione quelli forniti come plug-in per essere utilizzati in post produzione tramite software. Per chi non dispone di tali filtri digitali, l’ottenimento di un risultato analogo è raggiungibile con la conoscenza dei classici strumenti disponibili nel software utilizzato, dopo aver compreso quanto sia fondamentale lavorare su più livelli della stessa immagine ottenendo per fusione l’effetto ricercato. Con questo breve experience cercherò di spiegare utilizzando Photoshop 7.0 un metodo molto semplice e veloce per ottenere un ritratto di maggiore effetto, nonché il metodo più classico utilizzato da molti appassionati per ottenere un’immagine dai toni morbidi, unitamente ad un effetto flou che ben si addice al genere di ripresa.
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REGOLAZIONI DI BASE Come per tutte le immagini, la possibilità di regolazione e miglioramento in fase di post produzione è vincolata sempre dalla qualità della sua acquisizione. E’ inutile cimentarsi nell’elaborazione di fotografie che presentano imperfezioni tecniche in fase di ripresa, tipo micromosso o evidenti errori di esposizione (soprattutto sulle alte luci), pensando di ottenere un risultato migliore. Tuttavia, la tecnica che sto per illustrare consente ampio margine di errore sul fotogramma digitale proprio per il fine di creare l’effetto soft sul soggetto. Piccoli errori di messa a fuoco, o disturbi tipici provocati dal rumore generato dal sensore a causa di elevate sensibilità utilizzate, svaniranno nel nulla dopo l’elaborazione. Questa tecnica consente anche di mascherare le eventuali imperfezioni della pelle e renderla in ogni caso più omogenea anche nel passaggio tra luci ed ombre.
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REGOLAZIONI DI BASE Scelta l’immagine da elaborare, per prima cosa dovremo controllare l’esposizione e l’inquadratura. Controlleremo a piacere l’esposizione tarmite il menù IMMAGINE REGOLAZIONE CURVE, trascinando il centro del grafico verso l’alto (per aumentare l’esposizione) oppure verso il basso per diminuirla.
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REGOLAZIONI DI BASE Disponendo di un file con un elevato numero di pixel possiamo ricomporre l’inquadratura nel caso non avessimo potuto fare di più in fase di ripresa, vuoi per limitata focale a disposizione oppure per l’impossibilità di avvicinarci di più al soggetto. Potremo ruotare l’immagine se necessario, e ridurre la dimensione concentrandola solo alla parte che desideriamo valorizzare. Dopo aver selezionato tutta l’immagine tramite il classico menù SELEZIONE - TUTTO, dal menù MODIFICA - TRASFORMA - RUOTA otterremo le classiche “maniglie” per regolare a piacimento l’inclinazione dell’immagine. Per questa operazione, è consigliabile poter vedere a monitor lo spazio necessario per eseguire la rotazione, mantenendo più ampia la finestra di lavoro.
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REGOLAZIONI DI BASE Il passaggio seguente consisterà nello stabilire, se necessario, le dimensioni dell’immagine tramite le diverse possibilità consentite dal software, mediante ritaglio della porzione interessata per incollarla in un nuovo file, oppure nel dimensionamento della stessa tramite il menù IMMAGINE DIMENSIONE QUADRO assegnando i valori desiderati.
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REGOLAZIONI DI BASE Con pochi passaggi, abbiamo ruotato e ridimensionato la nostra immagine per poter procedere all’ elaborazione vera e propria mirata a creare un effetto soft. Nel caso in cui, dopo aver ruotato e ridimensionato l’immagine, siano rimaste prive di colore (sfondo bianco) alcune parti del riquadro, si potrà procedere con il metodo della clonazione (TIMBRO CLONE) ed un pennello di adeguate dimensioni per riprodurre lo sfondo mancante, che in questo caso non si è reso necessario. Con un’elaborazione di questo tipo, non servirà grande precisione nella clonazione delle parti mancanti poiché l’effetto finale contribuirà a mascherare le imperfezioni grazie all’effetto morbidezza e sfocatura applicato. Per questo esempio ho ricavato, dopo il ritaglio (nuova inquadratura), un immagine delle dimensioni dimensioni di cm. 12x18 a 300 dpi da da un file che in origine aveva 8 milioni di pixel pagina 8
LAVORARE SUI LIVELLI Possiamo procedere all’applicazione dell’effetto soft, che consiste nell’applicare il controllo della sfocatura. Per fare questo però, dobbiamo DUPLICARE il livello per lavorare su quello nuovo ottenuto. Il menù LIVELLO - DUPLICA LIVELLO ci condurrà ad una finestra di dialogo come riportato nella figura accanto. Confermiamo senza fare nient’altro.
Dalle classiche palette del software potremo osservare la storia delle azioni eseguite e controllare su quale livello attivo stiamo lavorando. In altre parole, duplicando il livello, è come se avessimo sovrapposto alla nostra immagine un’altra identica che nasconde quella sottostante (origine). Qualsiasi correzione andremo ad apportare sul livello “sfondo copia” avrà efficacia solo su quello.
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LAVORARE SUI LIVELLI A questo punto sul livello “sfondo copia” potremo applicare il filtro CONTROLLO SFOCATURA per apportare l’effetto sfocato sull’intera immagine. Con il menù FILTRO - SFOCATURA - CONTROLLO SFOCATURA apparirò una finestra di dialogo nella quale potremo assegnare il valore di sfocatura desiderato. Il valore di sfocatura impostato provocherà l’effetto su tutta l’immagine del livello “sfondo copia”. Tale valore ha un’importanza solo relativa dal momento che tale livello di regolazione (sfondo copia) dovrà poi essere fuso al livello sottostante (originale) miscelando e dosando il suo effetto in base ai parametri voluti, come vedremo successivamente. Per questo esempio è stato imposatato un valore di 12,4 pixel. pagina 10
LAVORARE SUI LIVELLI Con il menù LIVELLO - STILE LIVELLO - OPZIONI DI FUSIONE, andremo ad assegnare nella relativa finestra di dialogo il valore per ottenere l’effetto voluto, impostando per questo esempio 57% nella casella relativa alla FUSIONE GENERALE.
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FUSIONE DEI LIVELLI A questo punto la nostra immagine dovrebbe rappresentare l’effetto voluto ma possiamo ancora modificarlo, nel caso non ci soddisfi, variando le opzioni di FUSIONE appena impostate. Poiché tale regolazione è stata applicata su tutti i pixel dell’immagine del “livello copia”, sarà necessario fare in modo che non venga applicata in certe parti del viso, come occhi e labbra, per rendere migliore la sua leggibilità e dare un aspetto di nitidezza ricercata. Per fare questo, useremo lo strumento PENNELLO STORIA sulle zone che vogliamo mantenere inalterate rispetto l’origine. Tale strumento, a forma di pennello, ci consentirà di cancellare le correzioni applicate al livello “sfondo copia” facendo face ndo riapparire quello quel lo che trova sotto (livello sfondo), ovvero il livello originale dell’immagine, inalterato dalle correzioni apportate solo ed esclusivamente al livello sovrastante.
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FUSIONE DEI LIVELLI Prima di selezionare lo strumento PENNELLO STORIA, sarà indispensabile ingrandire i pixel nelle zone in cui dovremo riportare alla luce i pixel originali in modo da poter lavorare con estrema precisione. Una piccola imperfezione nella cancellatura risulterà ovviamente evidente in una stampa di grande formato. La scelta del pennello deve essere di tipo adatto alla correzione da apportare. In questo caso abbiamo utilizzato il pennello diametro 21 pixel di tipo diffuso con un grado di opacità del 100% per riportare all’origine le pupille e l’iride degli occhi.
La stessa operazione è stata fatta sulle labbra, ma in tono meno marcato, variando semplicemente il grado di opacità al 30%
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CONCLUSIONI Ogni tecnica di elaborazione, ogni regolazione, è sempre soggettiva e di libera interpretazione in base alla creatività e gusto dell’autore. A questa tecnica di base possono essere applicate infinite sfumature, ad iniziare dall’impostazione differente della fusione dei livelli utilizzati, per ottenere il grado di correzione che possa far rendere meglio l’immagine in base al soggetto. Il tipo di carnagione, il tipo di luce, l’esposizione, l’aspetto del viso, i capelli, possono far decidere per regolazioni più decise o meno, ma anche portare ad applicare ulteriori regolazioni nella saturazione ad esempio, continuando a lavorare sui livelli per poi unirli insieme variando il grado di fusione. Per ottenere un’immagine ancora più soft, possiamo ad esempio desaturare l’immagine sul livello “sfondo copia” prima di procedere con il “pennello storie”. Così come potremo decidere di trasformare il risultato ottenuto in una versione in bianco e nero, apportando se necessario altre regolazioni nel contrasto. Insomma, una infinità di variabili e combinazioni che solo l’autore può decidere come combinare e sfruttare al meglio per ottenere un’immagine d’effetto rispetto a quella acquisita al momento dello scatto. Completate le regolazioni, non resterà altro che unire i livelli di regolazione in un unico livello, tramite il menù LIVELLI - UNICO LIVELLO e “salvare con nome” il file con l’accortezza di utilizzare il formato TIFF di registrazione per non comprometterne la qualità. pagina 14
CONCLUSIONI Dopo un po’ di esperimenti, e qualche prova di stampa, tale procedura troverà il corretto metodo di applicazione su tutti i file in cui l’autore vorrà dare un tocco di personalità.
Ef fe fe t t o sf oc oca t ura se m plice
Mauro Minetti
Ef fe fe t t o sf oc oca t ura con de sa t urazione
Conv e rsione in b/n con incre m ent o del contarst contarsto o
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