LA GINNASTICA DEI TIBETANI (da una conferenza di Victor Gomez) Mi risulta che in India, molto tempo fa, viveva un colonnello inglese ritirato dal servizio militare attivo. Era un uomo di circa settant’anni, amico di un giovane. Aveva sentito parlare di un monastero nel Tibet, da dove molta gente ritornava ringiovanita; arrivavano vecchi ed andavano via giovani. Bene, vi racconterò di ciò in modo più preciso in seguito, ora voglio solo spiegarvi il contenuto di questi esercizi che rendono possibile il ritorno alla giovinezza, gli stessi che cercava quel colonnello inglese. La prima cosa che dobbiamo fare è star bene in salute, perché un corpo sano serve a tutto ed è pronto in ogni momento a compiere il lavoro materiale e spirituale; perciò il primo dovere è quello di curare il corpo ed il secondo è quello di mantenerlo allenato e in buone condizioni. Cosa farsene, infatti, di un corpo infermo? Chi sta in cammino non deve essere decrepito né ammalato, questo è chiaro. I giovani non apprezzano il valore della giovinezza perché sono giovani, però i vecchi, questi sì, apprezzano la ricchezza della gioventù. Con questi pochi esercizi che praticheremo, un vecchio può ringiovanire senza difficoltà. E’ chiaro che con questi esercizi se uno è già giovane può mantenersi giovane e se è vecchio può ritornare giovane. Con queste pratiche qualunque persona può curare le sue malattie; qui vedremo la pratica del Mayurasana, la posizione delle ginocchia, la posizione "a tavola", come si vede in certe rovine sacre, ecc. . E’ questa una sintesi di esercizi esoterici che trovano la loro documentazione in India, in Persia, in Pakistan, in Turkestan, in Messico, nello Yucatàn, ecc. . Ho visto alcune pubblicazioni su questo argomento. Ne ho vista anche una mandatami recentemente dalla Costa Rica, che conteneva questi stessi esercizi. Essi, infatti, non sono patrimonio esclusivo di nessuno, vengono praticati in diversi monasteri sparsi sull’Himalaya e anche in altri luoghi, ma soprattutto in uno che si chiama "sorgente della giovinezza". E’ chiaro però che non c’è paragone tra il praticare gli esercizi là e leggere le pubblicazioni qui, anche perché esse non insegnano gli esercizi con il giusto equilibrio. Perciò adesso cercherò di insegnarveli nel modo giusto. Ho incontrato alcune persone che furono ospitate in quel monastero, che io conosco molto bene; conosco molto bene anche altre scuole del genere che si trovano in Indostan. Devo dire che non è fuori luogo prendersi il disturbo di fare un piccolo viaggio in Turchestan, in Persia, in Pakistan ecc. per andare alla ricerca dei dervisci danzanti, dei Torbellini ecc.. Bisogna riflettere un po’ sul simbolismo della posizione inginocchiata e sul perché da bambino uno assume spontaneamente certe posizioni. In ogni caso, la pubblicazione della Costa Rica riferiva in modo abbastanza esauriente il caso del colonnello inglese di cui parlavo prima e che adesso intendo raccontarvi, affinché possiate formarvi un’idea abbastanza precisa e completa dei benefici che si possono ricevere con questi esercizi. In quella rivista, dunque, si raccontava il caso di un colonnello inglese che partì per l’India all’età di settant’anni. Egli sapeva che nel Tibet esisteva un monastero in cui la gente entrava vecchia e ritornava giovane e invitò un amico ad andare assieme a lui. Ma l’amico era giovane ed è chiaro che, essendo lo scopo del viaggio quello di ringiovanire, egli rifiutò. Il giorno in cui il povero vecchio partì, il suo giovane amico, come si può immaginare, lo prendeva in giro: un povero vecchietto di settant’anni, con il suo bastone, la sua testa calva, i peli tutti bianchi che partiva per l’Himalaya in cerca della gioventù. Il suo giovane amico tra sé e sé pensava: "E’ proprio curioso questo povero vecchietto, ha già vissuto la sua vita e cerca di tornare a viverla un’altra volta". Lo vide partire ed in cuor suo non poteva trattenersi dal sorridere. Il fatto curioso fu che, passati più o meno quattro mesi, il giovane amico ricevette un biglietto del vecchio colonnello; questi lo informava che aveva trovato la strada per quel famoso
monastero che si chiamava "fonte della giovinezza". Il giovane sorrise ancora una volta e tutto finì lì. Quattro anni dopo, però, successe qualcosa che non lo fece certamente ridere. Alla sua porta di casa qualcuno bussò ed egli andò ad aprire: "Prego, cosa desidera?" Il nuovo arrivato, che sembrava un uomo di 35 o 40 anni, disse: "Sono il colonnello tal dei tali". "Ah!" - disse il giovane – "ho capito, voi siete il figlio di quel colonnello che era partito per l’Himalaya!" . "No" gli rispose – "sono proprio io, il colonnello in persona". "Ma... come può essere, io conosco bene il colonnello, è un mio amico ed è vecchio; voi... non siete vecchio!". "Le ripeto, sono proprio il suo amico colonnello e le scrissi una lettera quattro mesi dopo la mia partenza per informarla che avevo trovato la strada per il monastero" - e gli mostrò tutta la documentazione. Il giovane si meravigliò alquanto. La cosa curiosa fu che il colonnello, dopo essere giunto al monastero dell’Himalaya detto "la fonte della giovinezza", vide che era piena di giovani, con i quali fece anche amicizia. Tutti, anzi, erano giovani tranne lui, che era l’unico vecchio, e potevano avere al massimo 30, 35 o 40 anni. Dopo che divenne loro amico, però, scoprì che tutti avevano più di cent’anni di età, cioè che tutti erano molto più vecchi di lui, anche se non lo dimostravano. Chiaramente, il colonnello si stupì, si sottomise alla disciplina esoterica del monastero e ottenne di riavere la giovinezza. Bene, tutto ciò che vi ho detto l’ho visto scritto nella pubblicazione che mi spedirono. Però io conosco personalmente quel monastero, ci sono stato, è un edificio abbastanza grande, con immensi porticati; in uno lavorano gli uomini e in un altro le donne. Non ci sono soltanto iniziate tibetane, ma anche inglesi, francesi, tedesche e di molti altri paesi europei. Riguardo alla posizione cosiddetta "a tavola", essa è tipica dello Yucatàn; per la posizione che alcuni chiamano "della lucertola", che è un esercizio basato sul tenere il ventre abbassato, lo si trova documentato in Indostan, nel Kundalini-Yoga, e si chiama semplicemente Mayurasana. La posizione delle gambe verso l’alto ha una vasta documentazione, è conosciuta da sempre come Vipartita Karanhy Mudra e la incontriamo in molti testi sacri; ed esiste il famoso Varjoli Mudra, che serve per la trasmutazione sessuale. Sarei molto contento se tutti voi poteste apprendere i riti che mi appresto ad insegnarvi, perché certamente sono riti, non si tratta soltanto di cultura fisica. I lama che lavorano nel monastero intitolato "La fonte della giovinezza" praticano questi riti servendosi del tappetino di preghiera, un piccolo tappeto su cui fanno gli esercizi: si sdraiano, si inginocchiano, si siedono ecc.. A ciascuna posizione, o ashana, corrisponde la meditazione, la preghiera ecc.. Cioè, ciascun cambiamento di posizione significa una intensificazione di un certo particolare aspetto mistico, secondo ciò che si deve fare. La Divina Madre Kundalini è l’obiettivo centrale di tutti gli ashana; quando uno sta facendo questa pratica, deve stare in perfetta concentrazione, in preghiera, deve pregare e supplicare la Madre Divina per le sue necessità più urgenti. Per mezzo Suo, uno può chiedere al Logos, Lei intercede davanti al Logos, chiede assieme a lui, supplica insieme a lui. Lei ha gran potere. Bisogna supplicare Lei, la Madre Divina, affinché interceda davanti al Terzo Logos per la guarigione del corpo, per il risveglio della Coscienza, per il risveglio di questo o quel Chakra ecc.. Ogni posizione è diversa e significa intensificazione della preghiera, della supplica, della richiesta; in questa pratica di meditazione, concentrazione e supplica, uno può ben chiedere alla Divina Madre Kundalini che invochi in sua vece il Divino Terzo Logos, il Sacro Spirito Santo. Bisogna pregare e supplicare intensamente la Madre Divina affinché Lei supplichi e preghi lo Spirito Santo che ci curi, ci liberi da qualsiasi infermità e dolore che ci affligge. Subito Lei si concentrerà nel Logos e lo chiamerà perché venga a sanare l’organo ammalato o impedito. In questi momenti, uno deve identificarsi con il Logos, con lo Spirito Santo e, con voce imperiosa, rivolgere all’organo ammalato queste parole in tono di ordine: "SANA, SANA, SANA, LAVORA, LAVORA , LAVORA"; bisogna parlare all’organo con fede sincera, con energia, con coraggio. Esso deve risanare per forza.
Bisogna concentrarsi decisamente in ciascuna cellula, in ciascun atomo, in ciascuna molecola, in ciascun elettrone dell’organo ammalato, ordinandogli che lavori, che guarisca, che si curi, e bisogna anche essere profondamente concentrati nel Logos, pienamente identificati con lo Spirito Santo che in quel momento sta eseguendo la cura, sanando l’organo ammalato; così, in questo modo, l’organo tenderà a curarsi e a guarire. Così, è consigliabile che ciascuno in questo modo impari a curarsi da solo; attraverso la forza della Spirito Santo uno può arrivare a curarsi da solo, a evitare qualunque malattia. Essere ammalato è una cosa molto triste, molto dolorosa, e chi sta nel cammino non ha motivo di essere ammalato. Con questi esercizi, dunque, non solo si sviluppano i chakra, ma si sana anche il corpo. Ci sono chakra importantissimi. L’occipitale, per esempio, è una porta d’ingresso per le forze che nutrono l’organismo, il frontale è un’altra porta per l’ingresso delle forze vitali. Tutte queste forze penetrano nell’organismo quando si sviluppano i chakra. Il laringeo, come ho già detto, si trova in intima relazione con il chakra prostatico, che è il chakra del sesso sia nell’uomo che nella donna, ed entrambi, tanto il prostatico quanto il laringeo, sono importanti per la salute dell’organismo. Poi bisogna sviluppare molto bene anche il chakra del fegato, voi sapete come il fegato sia un vero e proprio laboratorio chimico; bisogna che possa lavorare correttamente, perché quando il fegato lavora bene, funziona bene anche tutto l’organismo. Ci sono anche i chakra delle ginocchia, sono due, uno per ciascun ginocchio e sono fondamentali per il corpo umano; questi vortici di forza devono girare intensamente affinché la vita, il prana, la salute, possano entrare nel corpo fisico.
PRIMO ESERCIZIO
Lo studente deve collocarsi in piedi, con le braccia aperte in croce. Poi comincerà a girare da sinistra a destra come le lancette di un orologio; anche i chakra, dopo un certo tempo, gireranno con una certa intensità. Bisogna rendersi conto di essere in piedi al centro di un orologio e di dover girare proprio come le lancette, fino a compiere dodici giri; è chiaro che qualcuno comincerà solo con pochi giri, fino ad arrivare a compierne dodici solo dopo un certo tempo. Essi si faranno con gli occhi aperti e, finito di girare, si chiuderanno gli occhi per non cadere, dal momento che ci si sentirà un po’ ubriachi, a seconda dei giri che si riuscirà a fare. Bisogna però riuscire a fare l’esercizio completo, che sono dodici volte.
Il discepolo resterà con gli occhi chiusi fino alla scomparsa della vertigine. Frattanto, continuerà a supplicare, a pregare, a implorare la Madre Divina che chieda al Terzo Logos la guarigione di quel particolare organo ammalato. Il discepolo sarà completamente identificato con il Logos, supplicando la Madre Divina di intercedere per lui. Bisogna girare da sinistra a destra, perché tra i medium e gli spiritisti i chakra girano da destra a sinistra in forma negativa, e questo non va bene. Noi non siamo medium, nessuna cosa del genere, noi dobbiamo sviluppare i nostri chakra in modo positivo. Così, il metodo che vi sto insegnando è meraviglioso, perché permette lo sviluppo dei chakra e la cura delle malattie. Va’ tu stesso ad eseguire l’esercizio in forma pratica: concentrazione nella Divina Madre Kundalini, i piedi uniti in stile militare, posizione ferma, le braccia aperte da parte a parte; adesso comincia a girare da sinistra a destra, chiedendo intensamente ciò che più desideri, per prima cosa di curare l’organo ammalato, no?, e così i tuoi chakra cominciano a girare. E’ chiaro che se tu giri da sinistra a destra, come le lancette di orologio visto dall’alto, i chakra girano positivamente. Gira al ritmo che più consideri conveniente, giro dopo giro; l’esercizio dice dodici volte, ma se tu vuoi continuare a girare altre mille volte, lo puoi fare. Durante i giri, devi concentrarti nella Divina Madre Kundalini, chiederLe che chiami lo Spirito Santo, il Logos, e che Gli chieda di curare l’organo ammalato, di sanarlo; bisogna inoltre aprire l’organo ammalato ordinandogli: APRITI SESAMO, APRITI SESAMO, APRITI SESAMO. E’ questo un mantra che compare ne "Le mille e una notte", ma la gente crede che si tratti in fondo solo di una bella favola e non gli presta nessuna attenzione. Però è un mantra vero e proprio. Si ordina all’organo: "Apriti sesamo, perché possa entrare in te la forza vitale risanatrice"; subito la forza dello Spirito Santo penetra dentro l’organo ed esso, è chiaro, guarisce attraverso la forza del Terzo Logos. Però il tutto va fatto con moltissima fede, fede, fede.
SECONDO ESERCIZIO
Adesso che hai finito di girare e hai aperto gli occhi, devi sdraiarti al suolo in posizione di decubito dorsale, cioè a faccia in su, con i piedi uniti, le gambe stese, le braccia aperte orizzontalmente sui fianchi in forma di croce, guardando verso l’alto al soffitto della stanza. Intensifica ora la concentrazione nella divina Madre Kundalini, chiedendoLe, suppli- candoLa di curare l’organo ammalato che tu vuoi far guarire. Chi non chiede per la guarigione, in questo momento può pregare per qualsiasi altra necessità, per eliminare ad esempio un Ego, un certo particolare difetto psicologico ecc.. Tutti abbiamo il diritto di chiedere, gli esercizi servono a questo. Così, con le spalle ben appoggiate al suolo, si supplica e si intensifica la preghiera, completamente identificati nel Terzo Logos. Adesso sai come si fa.
TERZO ESERCIZIO
Sei disteso, hai fatto al tua supplica. Adesso alza le gambe fino a che restino in posizione verticale; ora non hai più bisogno di tenere le braccia in croce, con le mani puoi aiutare a sostenere le gambe prendendole per le ginocchia, cercando di portarle il più verticalmente possibile, però senza sollevare le natiche dal pavimento o, più chiaramente, la cintola deve restare ben appoggiata al suolo, incollata al suolo. Questo è ciò che in Oriente si chiama Vipartita Karanhy Mudra, il sangue subito affluisce verso tutta la testa, si precipita verso il cranio per far lavorare determinate aree del cervello, per fortificare la vista (perché è necessario avere vista molto buona), l’olfatto, il tatto, l’udito, il gusto ecc... Rimani un poco così, in questa posizione, e intanto intensifica le tue preghiere alla Divina Madre Kundalini supplicandola di aiutarti a conseguire il beneficio di cui hai bisogno, la cura, quella certa facoltà, la disintegrazione di un difetto ecc.. Ho già spiegato molto bene come in ogni esercizio si debba supplicare la Madre Divina affinché Ella chieda allo Spirito Santo, nella sua lingua sacra, che venga a guarirci delle nostre malattie, tutto in accordo con le necessità di ciascuno. Uno chiederà di guarire, un altro ancora per distruggere un certo difetto ecc..
QUARTO ESERCIZIO
Come ho già detto, questi esercizi non sono solamente fisici, ma sono dei modi per pregare, sono un modo diverso di guarire e di ringiovanire attraverso la preghiera. I lama praticano questi riti sul tappetino di preghiera, sta bene; può essere tappetino o tappeto. Bisogna eseguire questi esercizi con molta pazienza, senza pretendere subito di saperli fare bene, finché arriverà il giorno in cui li praticheremo tutti con facilità; questa non è cosa da fare tutta in una volta, no; bisogna che l’organismo si abitui lentamente, e a poco a poco l’esercizio riuscirà sempre meglio, finché lo sapremo eseguire in modo corretto. Per abituare il corpo, qualcuno può impiegare giorni, un altro settimane, una altro ancora mesi, o anni, ecc.. Questi esercizi non sono nemmeno per abitanti di questo o quel Paese, ma sono per tutti i cittadini del mondo. Io non so come la gente la pensi su questa faccenda del patriottismo, della mia patria e della tua; tutto il mondo è una sola, identica patria. Gli uomini hanno diviso la Terra in lotti, in molti lotti, e in ogni lotto hanno messo una bandiera diversa, hanno eretto delle statue ai propri eroi, hanno riempito le frontiere con orde selvagge armate fino ai denti ecc.; e tutto questo lo chiamano patria. E’ molto triste che la Terra sia divisa in lotti; arriverà il giorno in cui le cose cambieranno. Disgraziatamente, è molto difficile cambiare questo pianeta; soltanto dopo il grande cataclisma potremo trasformare il pianeta Terra in una sola, grande patria... Però, ritorniamo più concretamente agli esercizi che vi sto insegnando. Adesso mettiti in ginocchio sul pavimento, diretto verso oriente, nella direzione in cui nasce il sole, e inclina un poco la testa verso il basso, appena un po’, non molto. Per continuare, devi fare i tre Pranayama in questo modo: appoggia il dito indice della mano destra sopra la fossa nasale sinistra, inala attraverso la narice destra; poi premi con entrambe le dita, il pollice e l’indice, le due narici e trattieni il respiro per qualche secondo. Libera poi la narice sinistra ed esala tutta l’aria. Inala quindi attraverso la fossa nasale sinistra tappando la destra con il pollice, premi le due narici con il pollice e l’indice e ripeti l’esercizio ancora per due volte fino a completare tre inalazioni e tre esalazioni. Ciò equivale ai tre Pranayama. Ricorda che bisogna usare solo due dita e non di più, esclusivamente il pollice e l’indice della mano destra; si tappa con uno, si inala con l’altra narice, si chiudono entrambe, si stappa l’altra ecc.; è un giochetto, quando si chiude con un dito si stappa con l’altro e viceversa. Hai fatto questo esercizio; adesso abbassa la testa, entra in preghiera con la Divina Madre Kundalini Shakty, supplicandoLa per le tue necessità, ecc..
QUINTO ESERCIZIO
Adesso, così come sei, inclina il corpo indietro restando inginocchiato; le braccia devono restare unite al corpo, allungate. Lancia il corpo bene all’indietro, fin dove riesci, e rimani così per qualche secondo a pregare, supplicare la benedetta Madre Kundalini affinché interceda per te davanti al Sacro Spirito Santo, che ti conceda il beneficio richiesto, sia esso di guarigione o di qualsiasi altra cosa. Questo esercizio è molto breve per lo sforzo che comporta, però è molto buono per rendere il corpo agile e per eliminare le tossine. L’interessante è riuscire a farlo nel miglior modo possibile.
SESTO ESERCIZIO
Ricorda molto bene che in ogni esercizio bisogna pregare e supplicare intensamente, per essere precisi bisogna pregare affinché la Madre Divina chiami il Terzo Logos per risanare l’organo ammalato; devi ricordare che Ella è la Mediatrice e può invocare il Logos, il Sacro Spirito Santo, Shiva (come dicono in Oriente), l’arcijerofante, il primogenito della creazione, il cigno di viva piuma, la colomba bianca, l’immortale, Hiram Abiff, il Maestro Segreto che tutti noi, in passato, abbiamo assassinato con il nostro errore e assassiniamo tuttora quando
commettiamo il peccato originale. Per questo abbiamo bisogno di resuscitarlo dai morti, di esclamare con tutta la forza del nostro cuore: "IL RE E’ MORTO, VIVA IL RE!". Adesso fa’ in questo modo: siediti sul pavimento con le gambe tese in avanti, le mani all’indietro aperte sul pavimento, il tronco un po’ inclinato all’indietro appoggiato alle mani, la testa diritta verso l’avanti, i talloni uniti, le punte dei piedi aperte a ventaglio. Così, di nuovo, fa’ la tua richiesta, la tua supplica alla Madre Divina con molta fede e devozione.
SETTIMO ESERCIZIO
Adesso, per eseguire questo esercizio, è sufficiente ritirare un poco le gambe, ponendo le piante dei piedi sul pavimento e sollevando quindi le natiche e l’addome, rimanendo insomma nella posizione "a tavola": le ginocchia devono formare con l’addome e la faccia una sola linea orizzontale. Lo sguardo deve essere rivolto verso l’alto, al soffitto della stanza, e il corpo deve restare appoggiato alle mani e ai piedi, però sospeso in alto, formando per così dire una "tavola umana", così come si vede nel disegno. In questa posizione si devono intensificare le richieste e le suppliche alla Benedetta Madre Kundalini, implorandoLa di invocare il Sacro Spirito Santo, affinché venga a compiere la guarigione desiderata. Ho detto tutto ciò già diverse volte, però è bene non dimenticare che l’esercizio completo non è qualcosa di solamente fisico; è qualcosa di diverso, di più equilibrato, capito?
OTTAVO ESERCIZIO
Adesso è necessario fare un nuovo Pranayama. A questo punto si fa un nuovo Pranayama completo, nell’identico modo descritto nell’esercizio n. 4. E, dopo il Pranayama, o dopo i tre Pranayama di cui l’esercizio si compone, si passa all’esercizio seguente e ci si colloca nella posizione cosiddetta "a lucertola", perché questa posizione si chiama proprio così, "posizione della lucertola" o Mayurasana.
NONO ESERCIZIO
Si viene dunque adesso al Mayurasana, in relazione con il mese di maggio. Invece di dire "maggio" si dice "mayur" e si aggiunge "asana", Mayurasana, la parola "asana" significa "posizione sacra". Bene, adesso lo faccio, e così vedrete cos’è il Mayurasana. Ci sono molte persone che praticano la "lucertola", soprattutto per ridurre il volume dell’addome, ciò che comunemente si chiama "pancia", quella pancia così orribile, gonfia e
piena di grasso. Con le palme delle mani appoggiate al suolo, nella posizione della lucertola, mi sostengo con le punte dei piedi, mentre tengo le gambe tese all’indietro e la faccia rivolta in avanti. Devo mantenere in linea retta la testa con la nuca, le spalle, la schiena, le natiche, le gambe fino ai talloni, proprio come una lucertola. Adesso tengo la faccia rivolta in avanti, però, quando comincio ad effettuare il secondo movimento, allora abbasso la testa, la inclino verso il basso contro il petto, più in basso che posso, e faccio questo movimento: verso il basso, verso l’alto, verso il basso, verso l’alto, ecc. ecc. (7 volte). Nel frattempo, prego la Divina Madre Kundalini affinché metta in attività tutti i miei chakra.
DECIMO ESERCIZIO
Da questa stessa posizione, mentre tieni la testa ben abbassata verso il petto perché stai eseguendo l’esercizio della lucertola con la testa bene in basso, così come stai, tenendo ferme le mani al loro posto, avanza di un piccolo passo in avanti fino a trasformarti in un arco umano, così come vedi nella figura. Proprio così, mentre stai a quattro zampe come un cavallo, con la testa bene in basso sul petto a formare un perfetto arco umano, puoi, o meglio, devi entrare in preghiera, chiedendo, supplicando, implorando, come ho già insegnato, la Madre Divina per le tue necessità; sotto di te possono passare carri e carretti, perché devi formare una specie di "arco umano". Ora, dopo esserti fermato un po’ così in preghiera in questa posizione, abbassa un poco entrambe le ginocchia per abbassare il corpo, poi solleva le mani e alzati; cioè, termini l’esercizio alzandoti in piedi. Ricorda che attraverso la posizione dell’arco umano, così come l’ ho descritta, si permette al sangue e alla linfa di affluire precipitosamente alla testa e di irrigare tutta la zone del cranio. Tutti questi esercizi sono molto speciali per ridurre l’addome e la pancia, non capisco perché la gente si ostini a tenere lo stomaco rigonfio, la cosiddetta curva della felicità. No, non si deve avere una pancia piena di grasso. Con questi esercizi addio pancia! Capito? Come state vedendo, questi sono riti, modi di pregare, non sono esercizi meramente fisici, ma riguardano il perfetto equilibrio tra lo spirito ed il corpo. Nel Tibet, i Lama, quando lavorano con questi riti, stendono il loro tappetino e li praticano sul tappetino di preghiera. Non so se mi capite su questo fatto del tappetino, ma ciò significa un tappeto piccolo, fatto apposta per
permettere a una persona di praticare gli esercizi. Però non importa se ci si trova in difficoltà a trovare da qualche parte il tappetino, l’importante è fare la pratica dovunque, anche così come ci si trova.
ESERCIZIO SPECIALE NUMERO UNDICI
Adesso vi insegnerò il medesimo Vipartita Karhany Mudra in un modo speciale per ringiovanire il corpo, e potremo chiamarlo esercizio numero undici, che è il seguente. Ti devi porre sdraiato in decubito dorsale sul pavimento e alzare verticalmente le gambe appoggiandole a una parete. Devi metterti molto vicino alla parete, come vedi nel disegno. Questo esercizio è speciale per poter realizzare un gran lavoro, che soltanto lo Spirito Santo può effettuare all’interno del nostro organismo. Bisogna sapere che noi abbiamo nel cervello una luna che rende le nostre azioni negative. Viceversa, nella regione addominale abbiamo un sole meraviglioso. Nel giorno in cui uscimmo dal Paradiso, questo Sole luminoso cambiò di posto: dal cervello, dove era, si spostò nell’ombelico e la fredda Luna si trasferì al cervello. Adesso che conosciamo queste cose, stando in questa posizione, preghiamo il Sacro Spirito Santo che faccia dentro di noi la sostituzione, che ci prenda la Luna dal cervello e la metta nell’ombelico e che prenda dall’ombelico il Sole luminoso e lo deponga nel cervello. Questo è un lavoro che soltanto il Terzo Logos può fare e la posizione esatta da tenere è quella che state vedendo in questo momento; così come sto io, bisogna implorare e supplicare con grande concentrazione il Terzo Logos, affinché Egli venga a noi per fare il trapianto della Luna all’ombelico e del Sole al cervello. Il Vipartita Karhany Mudra è un rito veramente meraviglioso per conseguire il ringiovanimento del Corpo Fisico. Riconquistare la giovinezza è una cosa urgente e necessaria, il corpo deve restare giovane e vigoroso per l’iniziato in marcia lungo il sentiero. Chi ottiene di poter fare questo esercizio per un tempo di tre ore, riconquisterà la giovinezza. Però è chiaro che all’inizio bisogna cominciare magari con cinque minuti, per poi aumentare a poco a poco progressivamente, lentamente e con pazienza, per esempio di un minuto al
giorno. Chi vuole ringiovanire nel corpo e curare tutte le malattie, trova qui la formula meravigliosa, il Vipartita Karhany Mudra. Così, in questa posizione, dovete chiedere al Terzo Logos di cambiare le cellule vecchie con cellule nuove. E’ chiaro che si arriva a stare in questa posizione per tre ore solo dopo moltissimo tempo, forse solo dopo molti anni di pratica costante. Però, questi anni di sacrificio costante danno grandi risultati. Questo è il famoso Vipartita Karhany Mudra.