Joan W. Scott, Il “genere”: un’utile categoria di analisi storica Riassunto
Il termine “genere”, mutuato dalla grammatica, fu impiegato per la prima volta, nel suo uso più recente, dalle femministe americane degli anni Settanta, per ribadire la qualità fondamentalmente sociale delle distinzioni basate sul sesso. Questa parola serviva a denotare il riuto del determinismo biologico e, dunque, a evidenziare l!aspetto di costruzione culturale" implicito in termini come “sesso” e “di#erenza sessuale”$ e allo stesso tempo sottolineava l!aspetto relazionale delle denizioni normative della femminilità. In questo modo, uomini e donne venivano deniti in termini di reciprocità, e nessuna analisi dell!uno o dell!altro poteva essere compiuta con uno studio completamente separato. In ambito storiograco, le femministe si sono sforzate di elaborare nuove denizioni teoric%e$ ma maggior partedelle dei casi, i tentativi di operare teorizzazione del concetto genere sononella rimasti all!interno strutture tradizionali delleuna scienze sociali. Scott procede di quindi a mettere in evidenza i limiti di tali teorie e a proporre un approccio alternativo. &" Femminismo e critica del patriarcato. 'e teoric%e del patriarcato %anno spiegato la subordinazione delle donne con il bisogno masc%ile di dominare il femminile, ma le loro teorie pongono alcuni problemi. Infatti esse a#ermano il primato del sistema di genere in qualsiasi organizzazione sociale, ma non spiegano come il genere in(uisca su tutti quei settori dell!esistenza con i quali apparentemente non %a connessione. Inoltre, dal momento c%e la dominazione assume la forma dell!appropriazione masc%ile della funzione riproduttiva femminile, esse fondano l!analisi sulla di#erenza sica, cio) su un aspetto universale e immutabile$ ma ci* presuppone un signicato costante del corpo umano, al di fuori di qualsiasi costruzione culturale o sociale, e di conseguenza l!astoricità del genere stesso. +" Femminismo marxista. '!approccio ) più storico, per* l!esigenza di una spiegazione “materiale” del concetto di genere %a limitato lo sviluppo di nuove linee di analisi. Se viene o#erta una soluzione di sistemi duali fondata sui domini separati ma interagenti del capitalismo e del patriarcato" o viene sviluppata un!analisi basata sul dibattito marista ortodosso sui modi di produzione, la spiegazione delle srcini e dei mutamenti dei sistemi di genere ) individuata al di fuori della divisione sessuale del lavoro. -amiglie, aggregati domestici e sessualità sono tutti quanti prodotti, in ultima analisi, del mutare dei modi di produzione. Origine della famiglia. evidente la questa anc%e la conclusione delle ricerc%e di /ngels sull! di0coltà delle femministe sia inglesi sia americane di operare all!interno del marismo. In esso, il concetto di genere ) stato a lungo trattato come un sottoprodotto del mutare delle strutture economic%e e non %a quindi goduto di uno statuto analitico proprio. 1" Teoria psicoanalitica. 2i si possono distinguere due scuole3 a" scuola anglo4americana teorie delle relazioni oggettuali". b" scuola francese letture strutturaliste e post4strutturaliste di -reud in termini di teoria del linguaggio 5 'acan". 6er Scott nessuna di queste teorie, c%e negli ultimi anni %anno attratto le storic%e femministe, ) completamente adeguata al lavoro storico. 'e sue riserve circa la teoria delle relazioni oggettuali riguardano la loro letteralità interpretativa, il loro a0darsi a strutture di interazione ridotte per produrre identità di genere. In questa teoria, la divisione familiare del lavoro e la concreta assegnazione dei compiti a ciascun genitore svolgono un ruolo cruciale. Il risultato, nei sistemi occidentali dominanti, ) una netta divisione tra masc%io e femmina. 7al punto di vista degli storici, questa interpretazione non dà modo di collegare il concetto di genere ad altri sistemi sociali , economici, politici o di potere, all!infuori dell!esperienza familiare. 8imanendo nell!ambito di questa teoria, non ) possibile spiegare il maggior valore attribuito alla condizione di masc%io rispetto a quella di femmina, il modo in cui i bambini sembrano apprendere tali valutazioni anc%esimbolici quando vivono al di fuori della famiglia nucleare. 9ccorre quindi dedicare attenzione ai sistemi : linguaggio in senso post4strutturalista", cio) ai modi in cui le società rappresentano il genere, lo usano per articolare le norme c%e regolano i rapporti sociali o elaborano il signicato dell!esperienza. '!interpretazione propria dellateoria del linguaggio rende problematic%e le categorie di “uomo” e “donna”, suggerendo c%e il masc%ile e il femminile non sono caratteristic%e intrinsec%e, ma costruzioni soggettive o ttizie". Scott trova istruttivo il fatto c%e tale interpretazione indic%i nel linguaggio la più appropriata sede di analisi del desiderio conscio e inconscio. ;uttavia trova problematico l!esclusivo concentrarsi sui problemi del “soggetto” e la tendenza a trasformare l!antagonismo di srcine soggettiva tra masc%i e femmine nella realtà fondamentale del genere. 6er gli storici, il risultato ) una lettura riduttiva delle testimonianze
del passato. Questa teoria non consente l!introduzione di una nozione di specicità e di variabilità storica, perc%< il processo di costruzione del soggetto sessuato ) sempre lo stesso, dunque in ultima analisi scontato. Se abbiamo bisogno di pensare in termini di costruzione della soggettività in contesti storici e sociali, non c!) modo di specicare tali contesti all!interno dei termini o#erti da 'acan. =anca un modo per concepire la “realtà sociale” in base al genere. >ell!opera delle femministe anglo4americane quella tra uomo e donna viene denita come un!universale e autoriproducentesi contrapposizione binaria, ssata una volta per sempre. Si tratta, dunque, di una nozione astorica. >ell!insistere sulle di#erenze sse, le femministe danno un contributo proprio al tipo di pensiero c%e vorrebbero contrastare. 6ur rivalutando la categoria del “femminile”, esse non prendono in considerazione la contrapposizione binaria in s<. 6er Scott, invece, ci occorree un riuto della qualità ssa edella permanente contrapposizione binaria, una storicizzazione destrutturazione dei termini di#erenzadella sessuale. 7obbiamo sottoporre continuamente le nostre categorie alla critica. ;ale critica dovrà applicarsi analizzando nel contesto il modo in cui agisce ciascuna contrapposizione binaria, ribaltandone e alterandone la struttura gerarc%ica, anzic%< accettarla come naturale, o evidente, e facente parte della natura delle cose. Si tratta di qualcosa c%e le femministe fanno da anni$ ma ora le storic%e femministe sono in condizione di poter trasformare la loro pratica in teoria e di sviluppare il genere come categoria analitica. 'a denizione di genere dell!autrice si compone di due parti e di numerosi sottogruppi. Il fulcro della denizione si basa su una connessione integrale tra due proposizioni3 il genere ) un elemento costitutivo delle relazioni sociali fondate sulle di#erenze percepite tra i sessi, e il genere ) un modo primario di indicare i rapporti di potere. ?ome elemento costitutivo delle relazioni sociali fondate sulle di#erenze percepite tra i sessi, il genere coinvolge quattro elementi correlati3 &" simboli culturalmente accessibili c%e evocano molteplici rappresentazioni /va e =aria", ma anc%e miti di luce e oscurità, puricazione e contaminazione, innocenza e corruzione$ +" concetti normativi c%e o#rono interpretazioni dei signicati dei simboli e si sforzano di limitare e contenere le loro potenzialità metaforic%e. ;ali concetti sono espressi nelle dottrine religiose, didattic%e, scientic%e, legali e politic%e, e assumono la forma di una contrapposizione binaria ssa, c%e a#erma in modo categorico e inequivocabile il signicato di masc%ile e di femminile. In realtà, tali a#ermazioni normative dipendono dal riuto o dalla repressione di eventualità alternative, e talvolta si vericano aperte contestazioni in proposito. 'a posizione c%e emerge come dominante, tuttavia, ) dic%iarata l!unica possibile, e la storia successiva viene scritta come se quelle posizioni normative fossero il prodotto del consenso sociale anzic%< del con(itto es. gruppi religiosi fondamentalisti c%e premono per la restaurazione del ruolo “tradizionale” della donna, mentre in realtà esistono ben poc%i precedenti storici di una sua esistenza incontrastata"$ 1" idea di politica come riferimento alle istituzioni e alle organizzazioni sociali. >on bisogna limitare l!uso di “genere” al sistema parentale, come %anno fatto gli antropologi, ma occorre una visione più ampia, c%e includa anc%e il mercato del lavoro, l!istruzione e il sistema politico$ @" identità soggettiva. 'a psicoanalisi o#re un!importante teoria per la riproduzione di genere, ma gli storici devono lavorare in modo più storico, senza accontentarsi della pretesa universale di questa teoria. Se l!identità di genere, infatti, ) basata solo e universalmente sulla paura della castrazione, lo scopo della ricerca storica viene negato. Ali storici sono invece c%iamati a esaminare i modi in cui si costituiscono concretamente le identità sessuali, e a collegare le loro scoperte a un ventaglio di attività, organizzazioni sociali e rappresentazioni culturali storicamente determinate. 'a seconda asserzione ) quella al cui interno si sviluppano le ri(essioni teoric%e sul genere3 il genere ) un modo primario di manifestare i rapporti di potere. 6er meglio dire3 il genere ) un terreno fondamentale al cui interno o per mezzo del quale viene elaborato il potere. /sso sembra essere stato un modo persistente e ricorrente con cui ) stata possibile la manifestazione del potere in 9ccidente, sia nella tradizione giudaico4cristiana sia in quella islamica. “>on ) la sessualità a ossessionare la società, ma la società a ossessionare la sessualità sica. 'e di#erenze sic%e legate al sesso sono c%iamate in causa continuamente a proposito dei rapporti sociali e di fenomeni c%e non %anno niente a c%e fare con la sessualità” =aurice Aodelier". Quando gli storici indagano sui modi in cui il concetto di genere legittima e costruisce i rapporti sociali, essi analizzano il carattere di reciprocità c%e si stabilisce tra genere e società, e i modi particolari e contestualmente specici in cui la politica costruisce il genere e
il genere costruisce la politica. 'a politica ) solo una delle aree in cui il genere pu* essere usato come strumento di analisi storica$ ma ) un territorio praticamente inesplorato, in quanto nora il genere ) stato ritenuto antitetico alle vicende politic%e concrete. Inoltre la storia politica %a costituito nora una roccaforte impenetrabile all!intrusione di materiali o di problemi relativi alle donne e al genere. Il genere ) stato usato, letteralmente o per via analogica, nella teoria politica, per difendere o criticare il regno di qualc%e monarca e per esprimere il rapporto tra governanti e governati. /sempio3 l!attacco di /dmund BurCe contro la 8ivoluzione francese ruota intorno al contrasto tra le orrende megere dei sanculotti e la soave femminilità di =aria Dntonietta, la cui bellezza era stata un tempo motivo di orgoglio nazionale. stata rilevata la connessione tra regimi autoritari e controllo delle donne es. egemonia giacobina durante la 8ivoluzione francese, ascesa di Stalin, nazismo in Aermania, trionfo di E%omeini in Iran". >ella maggior parte dei casi, lo Stato non %a niente di immediato o di concreto da guadagnare dal controllo delle donne. 'e cose assumono senso solo come parte di un!analisi dell!edicarsi e consolidarsi del potere. Fn!a#ermazione di controllo o di forza assumeva l!aspetto di una politica nei confronti delle donne. Dnc%e i regimi democratici del GG secolo %anno costruito le proprie ideologie politic%e con concetti sessuati c%e %anno travasato in politica$ il Helfare state, ad esempio, tradusse il proprio paternalismo protettivo in leggi dirette alle donne e ai bambini. Quelli nora citati sono esempi di connessione esplicita tra genere e potere, ma rappresentano soltanto una parte della denizione di genere dell!autrice come modo primario per esprimere rapporti di potere. Spesso l!attenzione nei confronti del genere non ) esplicita, ma esso costituisce comunque una parte fondamentale dell!organizzazione dell!eguaglianza e della disuguaglianza. 'e strutture gerarc%ic%e si reggono sull!interpretazione generalizzata del cosiddetto rapporto naturale tra masc%io e femmina. >ell!9ttocento, per esempio, il concetto di classe si serve del genere per la propria denizione. In -rancia, quando i riformatori appartenenti alla classe media descrissero i lavoratori in termini codicati come femminili, i leaders laburisti e socialisti replicarono ribadendo la mascolinità della classe operaia produttivi, forti, protettori delle loro donne e dei loro gli". I termini del discorso non si riferivano esplicitamente al genere, ma a esso si ric%iamavano, e in particolare alla “codicazione” di genere di talune espressioni, per stabilirne i signicati. Il genere ) uno dei riferimenti ricorrenti con i quali il potere politico ) stato concepito, legittimato e criticato. /sso riguarda, ma al tempo stesso determina, il signicato della contrapposizione tra masc%ile e femminile. 6er giusticare il potere politico, il riferimento deve essere sicuro e stabile, esterno all!elaborazione umana, parte dell!ordine naturale o divino. In questo modo,la contrapposizione binaria e il processo sociale dei rapporti di genere entrano a far parte del signicato del potere stesso$ mettere in discussione o alterare uno qualsiasi di questi aspetti mette a repentaglio l!intero sistema. =a se i signicati di genere e di potere si determinano a vicenda, come mutano le cose ;ale mutamento deve partire da luog%i diversi. 6er esempio, ) possibile c%e le sollevazioni politic%e di massa rivedano, nell!ambito della loro ricerca di nuove forme di legittimazione, i termini della costruzione del genere. per* anc%e possibile c%e non lo facciano$ vecc%ie nozioni di genere sono servite anc%e a consolidare nuovi regimi. Saranno i processi politici a determinare quale risultato prevarrà 5 politici nel senso c%e i diversi attori e i diversi signicati si contendono il controllo. 'a natura del processo, degli attori e del loro agire pu* essere determinata solo specicamente, nel contesto di tempo e spazio dato. 6ossiamo scrivere la storia di tale processo solo se riconosciamo c%e “uomo” e “donna” sono categorie al tempo stesso vuote e sovrabbondanti. 2uote perc%< non %anno un signicato denitivo e trascendente$ sovrabbondanti perc%<, anc%e quando sembrano sse, continuano a contenere al proprio interno denizioni alternative, negate o soppresse. Dnc%e la storia politica si ) svolta su un terreno di genere. un terreno c%e appare ssato per sempre, ma in realtà il suo signicato ) contestato e in perenne mutamento. 7obbiamo dunque considerare la contrapposizione tra masc%ile e femminile come problematica anzic%< come già conosciuta.