Di seguito alcuni dei temi posti all’attenzione del gruppo di lavoro GL 102: PONTI TERMICI Le maggiorazioni percentuali relative alla presenza dei ponti termici (prospetto 4) dovrebbero riferirsi a rilievi basati sulle dimensioni esterne, ma non viene esplicitato. Le maggiorazioni contenute all’interno del prospetto portano a risultati fortemente differenti rispetto ad un calcolo effettuato in accordo alla UNI EN ISO 14683. L’impiego di quest’ultima norma richiede quasi sempre la necessità di ricorrere a modellazioni FEM dei ponti termici in quanto le condizioni di validità dell’abaco ivi contenuto sono molto raramente verificate. Valutare la possibilità di realizzare un abaco di ponti termici più completo e attuale che, pur non avendo pretesa di completezza, consenta di ridurre i tempi e i costi associati ad una modellazione puntuale ad elementi finiti. CAPACITA’ TERMICA Il calcolo della capacità termica deve essere effettuato secondo la UNI EN ISO 13786 e solo in assenza di informazioni viene ammesso l’utilizzo dei valori presenti al prospetto 16. Sebbene il criterio sia in linea con l’approccio generale della norma che richiede calcoli dettagliati in presenza di dati di progetto e ammette calcoli semplificati per edifici esistenti, l’incidenza del parametro sulla prestazioni di un edificio è praticamente trascurabile e un calcolo accurato non sembra quindi giustificato anche in termini di tempi e costi. VENTILAZIONE
Nella UNI TS 11300-1 per il calcolo delle portate d’aria per aerazione e ventilazione naturale si fa riferimento alla norma UNI 10339. Al paragrafo “Scopo e ambito di applicazione” della UNI 10339 viene però specificato che la norma si applica agli impianti aeraulici destinati al benessere delle persone, installati in edifici chiusi e non considera gli impianti di solo riscaldamento invernale e raffrescamento estivo senza immissione meccanica di aria esterna. L’utilizzo delle portate d’aria indicate nella 10339 porta quindi a dispersioni per ventilazione irreali se applicate al caso di aerazione e ventilazione naturale. Il riferimento ai valori di affollamento riportati nella UNI 10339 fa sorgere il dubbio circa la possibilità, nell’ambito di una certificazione energetica, di avvalersi di quanto indicato all’Appendice A della suddetta norma, ovvero di utilizzare i dati di affollamento presenti nel Prospetto VIII solo in assenza di riferimenti certi. Nel caso di aerazione o ventilazione naturale per edifici a destinazione d’uso residenziale la norma UNI TS 11300 assume un ricambio d’aria pari a 0,3 vol/h indipendentemente dall’età e dallo stato dei serramenti. Edifici residenziali esistenti con vecchi serramenti risultano quindi “penalizzati” solo nelle dispersioni per trasmissione mentre non viene evidenziato l’incremento delle dispersioni per ventilazione legato alle maggiori infiltrazioni, valutare se prevedere dei criteri convenzionali per differenziare i ricambi d’aria. Cestec Spa – Viale Restelli, 5/A – 20124 Milano – Italy – +39 02 667371 – Fax +39 02 66737500 –
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L’equiparazione delle dispersioni per aerazione o ventilazione naturale di edifici a destinazione E.8 con quelle di edifici a destinazione E.1 potrebbe determinare una sottostima delle perdite per ventilazione di edifici come i capannoni; in questo caso sono emersi i seguenti dubbi: -
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l’aerazione dovuta all’apertura di portoni sezionali e la tenuta all’aria di questi possono essere considerate analoghe a quelle che si hanno con serramenti domestici? ha senso assumere 0,3 vol/h anche per un caso molto comune in edifici industriali con destinazione E.8, dotati di impianto termico, in cui si hanno ad esempio porte a strisce comunicanti con l’esterno?
PARAMETRI DINAMICI Nella UNI TS 11300-1 il parametro adimensionale ac funzione della costante di tempo della zona termica dipende dal rapporto tra la superficie finestrata e l’area di pavimento climatizzata. Differenza rispetto alla UNI EN ISO 13790:2008.
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